Il Counseling della Riprogrammazione Esistenziale impiega un modello operativo che sia articola in fasi tra loro sequenziali, presentando una serie di verifiche periodiche fino al conseguimento degli obiettivi pianificati.
Ogni essere umano possiede, anzi, è un programma esistenziale che genera campo. Un sistema che percorre sentieri spesso non battuti, spingendo la psicologia a contaminarsi con la la genetica e l’evoluzionismo, la teoria dell’informazione, la fisica, la filosofia, la religiosità, la saggezza orientale, le medicine naturali; ad essere, insomma, compartecipe di un Umanesimo in costruzione.
Si inizia da una prima fase investigativa accurata, che presenta un ascolto attivo accompagnato da un modello comunicativo basato sull’empatia, per meglio delineare i contorni comportamentali, senza tralasciare aspetti emotivi ed esistenziali del Cliente, tentando di comprende se il problema sia inerente agli obiettivi scelti, alle strategie seguite o alla disponibilità di risorse ed energia.
Dopo aver determinato con precisione il programma operante, in accordo con il codice deontologico seguito dall’Ordine dei Counselor, si definiscono con il Cliente gli obiettivi che verranno conseguiti e le tempistiche.
Durante la terza fase si procede alla deprogrammazione del programma operante, essendo questo l’origine del vero disagio, scollegando anche a livello sinaptico le correlazioni che provocano disagio e conducono al fallimento. Sicuramente una delle fasi più critiche del percorso, la fase durante la quale emergono le resistenze del Cliente.
La fase della riprogrammazione inizia con l’applicazione del nuovo programma per generare nuove correlazioni sinaptiche in grado di introdurre modificazioni funzionali, finalizzate al superamento del disagio, quindi la soluzione del problema prima inizierà dall’interno per poi tramutarsi in soluzione.